IMPEGNO 2030 – Il passaggio iniziale riguarda l’obiettivo di risparmio energetico al 2030 e i progressi richiesti per raggiungerlo. La vecchia versione del provvedimento – quella attualmente in vigore – prevede che entro fine decennio l’Unione europea raggiunga collettivamente un target di risparmio del 32,5% sull’energia impiegata. Ma per garantire, per la stessa data, una riduzione delle emissioni climalteranti del 55%, Bruxelles ha alzato l’ambizione. L’EED propone di ridurre l’uso dell’energia comunitaria di almeno il 9% entro il 2030 rispetto allo scenario di riferimento del 2020. Ciò equivale ad un taglio, rispettivamente, del 39% sui consumi di energia primaria e del 36% su quelli finali. I Ventisette contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo generale dell’UE attraverso contributi nazionali indicativi basati su parametri di una combinazione di criteri, che riflettono le circostanze di ciascun paese. Questi includono l’intensità energetica e il PIL pro capite.
OBIETTIVI ANNUALI – Una delle grandi modifiche apportate dall’esecutivo UE è trasformare il percorso verso il 2030 in una serie di nuovi obiettivi vincolanti annuali con cui raggiungere la fine del decennio. Una misura che dovrebbe scongiurare il pericolo di ritardi e insuccessi. Nel dettaglio gli Stati membri saranno tenuti a realizzare nuovi risparmi sul consumo finale di energia di almeno l’1,5% ogni anno dal 2024 al 2030, rispetto all’attuale 0,8%. Qualora i Paesi fossero sono in ritardo con i propri contributi nazionali, verranno attivati “meccanismi per colmare le lacune”. Per non mancare la meta sono importanti anche competenze e figure specialistiche di settore. Ecco perché la proposta di aggiornamento include requisiti di valutazione più rigorosi per il knowhow tecnico.