La Commissione accoglie con favore l’accordo politico sulle nuove regole per il gas
C’è l’accordo tra Parlamento e Consiglio dell’Unione europea in merito al nuove norme sulle riserve di gas. I co-legislatori hanno trovato ieri una posizione negoziale condivisa sul testo che modifica due precedenti regolamenti UE. Nel dettaglio l’attuale proposta legislativa è stata confezionata dalla Commissione europea per affrontare i rischi energetici ed economici derivanti dalla attuale situazione geopolitica. La modifica mira a garantire che le capacità di stoccaggio nell’Unione non restino inutilizzate; e che le scorte possano essere condivise in tutto il Blocco.
“Sono grata al Parlamento europeo e alla Presidenza francese del Consiglio per l’accordo eccezionalmente rapido che dimostra l’unità dell’UE in risposta all’invasione russa dell’Ucraina”, ha commentato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson. “Il riempimento delle riserve di gas dell’UE prima del prossimo inverno è fondamentale per garantire la nostra sicurezza dell’approvvigionamento. L’accordo odierno sulla proposta della Commissione rappresenta quindi un passo importante per prepararsi alla prossima stagione di riscaldamento”.
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Nel dettaglio il testo introduce un obbligo di riempimento annuale da raggiungere il primo novembre di ogni anno. Per il 2022 il livello minimo di gas negli impianti di stoccaggio è fissato all’80%. E i legislatori hanno suggerito che Stati membri e operatori si adoperino per raggiungere possibilmente anche un 85% nelle riserve di gas. Per gli anni successivi l’obiettivo di riempimento rimane fissato invece al 90%.
Durante i negoziati, i deputati hanno spinto per una maggiore ambizione ottenendo che dal 2023 in poi, i Paesi UE stabiliscano percorsi di riempimento individuali con la Commissione. Mettendo a fuoco la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas e aumentare le misure di efficienza energetica.
Riserve del gas congiunte, in arrivo le linee guida
Gli Stati membri senza impianti di stoccaggio dovranno garantire che almeno il 15% del loro consumo medio negli ultimi cinque anni sia immagazzinato in un altro Stato membro. In alternativa, dovranno sviluppare un meccanismo di condivisione degli oneri che preveda un sostegno finanziario per raggiungere gli obiettivi di riempimento.
In questo contesto, entro il 1° agosto 2022 la Commissione pubblicherà linee guida su come utilizzare un meccanismo per l’approvvigionamento congiunto di gas, da attivare volontariamente da due o più Stati membri. Il nuovo regolamento stabilisce anche che gli impianti di stoccaggio diventino infrastrutture critiche e che siano abilitate grazie ad nuova certificazione obbligatoria “per evitare rischi di interferenze esterne“. Gli operatori che non dovessero ottenerla, dovranno rinunciare alla proprietà o gestione delle strutture.
“Tempi straordinari richiedono velocità ed efficienza straordinarie. Abbiamo raggiunto entrambi”, ha affermato l’eurodeputato Jerzy Buzek (PPE, PL), che ha guidato la squadra negoziale del Parlamento europeo. “Siamo riusciti a inserire nella nuova legislazione una disposizione sul meccanismo per l’approvvigionamento congiunto di gas naturale. Confido che gli Stati membri – supportati dalla Commissione europea – sfrutteranno al meglio questa possibilità per unire il loro potere d’acquisto al momento dell’approvvigionamento sul mercato energetico globale. Le pandemie hanno dimostrato che siamo più forti quando siamo uniti; costruiamo ulteriormente questa esperienza”.